La minzione

Settembre denso di impegni al TC Lainate: torneo di San Rocco, spareggio promozione della maschile D4, gironi finali del Torneo Sociale.
Ma andiamo con ordine e cominciamo dal primo, per gli altri vi rimando ad altro articolo.
Un giorno qualcuno spiegherà a me e voi per quale motivo al Tennis Club Lainate si fanno tornei in massima parte dedicati ai santi.
A tale proposito e in cerca di risposta, vale la pena rinfrescare la memoria sul prodigioso Santo: egli è protettore tra gli altri di appestati, contagiati, emarginati, ammalati, protettore delle ginocchia e delle articolazioni. Personaggio perfetto in era Covid, lo è comunque per tutte le stagioni per i tennisti, specialmente quando si parla di ginocchia e articolazioni. Questo probabilmente spiega definitivamente l’affetto che nutriamo verso di lui, non sempre ricambiato.
Quest’anno, immagino per intercessione divina, il Torneo di San Rocco è addirittura sopravvissuto all’omonima fiera, annullata per Covid e il lungimirante Direttorio ha deciso di devolvere in beneficienza il ricavato del Torneo, individuando nella Croce Rossa il destinatario naturale…non si sa mai.
Iniziato domenica 6 settembre, il torneo terminerà martedì 15. Le partite si sono dipanate con tranquillità e senza grandi colpi di scena: un caro augurio all’ex-Presidente Sparapalline Pravettoni, vittima di un infortunio zona caviglia. San Rocco stava guardando da un’altra parte.
In una delle scorse sere, mentre sui campi andavano in scena due interessanti incontri, a bordo campo, presenti le alte cariche del Direttorio e un Carlo Bona in splendida forma, si discuteva sull’età dei partecipanti e cogliendo la palla al balzo l’ineffabile Vicepresidente chiedeva a gran voce una menzione d’onore per sé e socia WonderMarita: nessuno, neppure i senatori della D5, ha messo in campo un maggior numero di anni.
Viste le età in gioco che purtroppo spesso sono portatrici di problematiche idrauliche, dopo breve dibattito si decideva di abbandonare la menzione d’onore per una più appropriata minzione.
Si diceva di Carlo Bona: il nostro, fregandosene altamente del divieto di coaching (ma di Torneo di san Rocco parliamo), ed essendosi accorto che Davide Savica presidiava la rete dalla panchina a bordo campo, lo spostava di peso verso centro rete.
Padre e figlia Rampoldi fino a quel momento dominanti, si sono ritrovati un furetto sotto rete che imbroccava volee vincenti in numero maggiore alle palle giocate e conseguentemente il trio Bona-Agostino-Savica la portava a casa.
Lunedì semifinali e martedì finale, accorrete numerosi.


Moritz Allee

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